Non è passato nemmeno un mese dalle elezioni comunali a Bagni di Lucca, ma le polemiche sembrano investire nuovamente la riconfermata giunta Michelini.
Il casus belli di turno è stata la chiusura – momentanea – del Ponte delle Catene, sul quale si era sviluppato un rogo che ha visto intervenire persino i vigili del fuoco.
Le problematiche del ponte però sono di lunga data, e i lavori per la messa in sicurezza – in mano alla provincia – procedono a rilento, creando disagi alla popolazione e ponendo un limite ai percorsi turistici della zona.
Progetto Futuro – gruppo politico presieduto da Massimo Betti – vede però anche nell’attuale giunta uno dei protagonisti di questa annosa vicenda, denunciando poca chiarezza riguardo ai lavori durante la campagna elettorale.
Inoltre – in un breve comunicato uscito sui profili social della lista – Progetto Futuro rimarca anche la probabile chiusura della scuola per l’infanzia di Ponte a Serraglio e la mancata apertura della strada tra Monti di Villa e Montefegatesi, anche quest’ultima data per certa durante il periodo antecedente alle elezioni.
“Bagni di Lucca non ha bisogno di ulteriori chiusure. Questo è stato un punto fondamentale del nostro programma elettorale. La mancata apertura – si legge nel comunicato – il 20 giugno della strada tra Monti di Villa e Montefegatesi, data per certa in campagna elettorale, non è sicuramente un buon segnale per l'amministrazione appena insediata: non è che quando viene portato a termine un lavoro è merito dell'amministrazione ma se si interrompe è colpa dell'ente preposto, vedi Gaia, Anas, Asl, sennò non tornano i conti. A questo si aggiungono la probabile chiusura della Scuola dell’Infanzia Suore di Nazareth di Ponte a Serraglio e la chiusura del Ponte delle Catene. L'amministrazione uscente era ben al corrente di queste situazioni in essere che si vanno ad aggiungere alle chiusure precedenti. È mancato quindi un lavoro di prevenzione e garanzia su servizi fondamentali per un paese già abbastanza disagiato. Chiediamo quindi, senza alcuna polemica, che l'amministrazione intervenga nel pieno del proprio ruolo coinvolgendo la Prefettura e non limitandosi a semplici e-mail di immagine che nessuno ha mai preso in considerazione anche in passato (vedi Statale del Brennero)”.