Correva l’8 marzo 2019, e la piccola frazione di Campori, nel comune di Castiglione di Garfagnana, diventava il paese più “rosa d’Italia”.
Le vie del piccolo centro abitato vennero infatti dedicate ad alcune tra le più celebri figure femminili di ogni epoca, come Oriana Fallaci, Frida Kahlo, Anna Frank, Matilde di Canossa, Rita levi Montalcini e Maria Montessori, ma non tutti furono felici di questa presa di posizione toponomastica.
Un gruppo di cittadini – per cause ancora ignote – dimostrò il proprio dissenso ricorrendo addirittura al Tar, che annullò la delibera sull’intitolazione della frazione.
La causa, in attesa del giudizio d’appello, resta ancora pendente, ma da quel momento, Campori vive in una situazione di precarietà e disagio costante, in cui anche ricevere la posta diventa un’impresa.
Il sindaco di Castiglione, Daniele Gaspari, ha scritto al prefetto di Lucca in merito alla questione, con la speranza che si possa superare un impasse dai toni paradossali.
“Con la presente, premesso che: con Deliberazione della Giunta comunale n. 4 del 24.01.2019, il Comune di Castiglione di Garfagnana (LU) stabiliva di attribuire alle strade della frazione di Campori, in quanto prive di denominazione, scegliendo nomi di illustri personalità femminili di varie epoche storiche e largamente conosciute; all’esito di un articolato giudizio amministrativo instaurato da alcuni cittadini del Comune di Castiglione di Garfagnana il TAR. Toscana ha annullato la Delibera comunale sopra richiamata; il Comune ha impugnato la Sentenza dinnanzi al Consiglio di Stato e pende a tutt’oggi il giudizio di appello; nel frattempo nel Comune di Castiglione di Garfagnana, ove sono stati rimossi i cartelli stradali con le nuove denominazioni delle vie della frazione di Campori, si continuano a verificare gravi disservizi dovuti alla difficoltà di individuare le abitazioni dei cittadini.
La problematica sul tema è estremamente urgente e non permette più di garantire la pubblica incolumità delle persone residenti nella frazione di Campori. Infatti, in questi ultimi mesi, troppo spesso, a causa della mancanza di cartelli di intestazione delle varie strade, le ambulanze ed i mezzi soccorso sanitario hanno avuto notevoli difficoltà nel raggiungere le abitazioni, arrivando con molto tempo di ritardo ed addirittura in un caso l’abitazione non è stata nemmeno trovata.
Tutto ciò premesso, mi permetto di chiedere all’Ill.mo Signor Prefetto, pur sapendo che è molto impegnato nella gestione dell’emergenza collegata alla guerra in Ucraina, che si interessi della questione e di voler raccogliere la mia segnalazione affinché possa attuare i provvedimenti che riterrà utili al fine di dare una definizione alla problematica, poiché anche in queste ultime settimane i casi di cui si è parlato in precedenza si sono replicati, in maniera preoccupante.
Non le scrivo questa nota per rinnovare le polemiche sull’intitolazione delle strade della Frazione di Campori, ma per rinnovare un problema che si rivolge alla sicurezza e tutela dei cittadini.
Quindi ritengo doveroso informarla che diversi mesi fa avevamo proposto una soluzione per intitolare una strada a “Via Vandelli” come richiesto dai cittadini da cui nasce il tutto, prima, in maniera informale con un incontro con alcuni cittadini ricorrenti e, poi, con comunicazioni fra i legali delle parti.
Adattandoci alle richieste, speravamo così di portare a termine la controversia e quindi chiudere il ricorso, al fine di poter dare un’idonea sistemazione alla toponomastica della frazione, e quindi assicurare soccorso e servizi, che è la cosa che più importa. Peccato che solo inizialmente la nostra proposta sembrava essere stata valutata positivamente dai ricorrenti, poiché di fatto la possibile conciliazione si è persa di nuovo tra polemiche, tra richieste di intitolare due strade distinte al Vandelli, oppure di chiamarla genericamente “via Provinciale”, o altro. Ma purtroppo, di fatto, a mancare non sono i nomi, ma la volontà concreta di raggiungere un accordo, e, di fatto, chi avrà bisogno di soccorso in tempi brevi rimarrà sempre a rischio.
Sono, quindi, a chiedere alll’Ill.mo Signor Prefetto l’adozione di ogni atto o iniziativa che possa agevolare una soluzione condivisa nell’interesse esclusivo della collettività”.