La Gazzetta del Serchio ha intervistato Roberto Tamagnini, politico di "lungo corso", con una passione politica che parte da lontano: è stato in Azione Giovani fondando insieme a molti amici circoli in tutta la valle del Serchio. A 18 anni, è entrato in Alleanza Nazionale, diventato consigliere comunale a 21 anni e ininterrottamente lo è ancora. Dieci anni in minoranza e otto in maggioranza. A 23 anni è diventato consigliere provinciale di minoranza. Attualmente è consigliere comunale con delega al turismo e alla cultura del comune di Castiglione di Garfagnana. Ricopre anche l'incarico di coordinatore regionale del dipartimento cultura rurale di Fratelli d'Italia.
Tamagnini negli ultimi due anni di crisi dovuta alla pandemia e ora alla guerra in Ucraina, le zone montane della nostra regione hanno sofferto più di altre territori, lei che si occupa di queste realtà per Fratelli d'Italia, cosa pensa che vada fatto, nel prossimo futuro, per portare un po' di ristoro alle aziende, attività commerciali, turismo e cittadini?
Indubbiamente questo è un tema nazionale eduropeo, non si può certo pensare di risolvere questa drammatica situazione in maniera locale. Credo che la strada da prendere sia come già detto anche dal presidente Giorgia Meloni e altri partiti: un tetto al prezzo del gas, e qui l'Europa deve far la voce grossa, dividere il costo dell'elettricità da quello del gas e tagliare gli oneri sugli aumenti delle bollette energetiche dell'ultimo anno. Un'altra cosa che deve essere incentivata dai vari enti è l'installazione di impianti di energia rinnovabile, uno su tutti il fotovoltaico, ci sono molti esempi, anche nella nostra zona, di imprese che stanno cambiando il loro modo di approvvigionamento con risultati importati. Il futuro deve essere sempre più ecosostenibile, non ci sono altre strade.
Il territorio garfagnino è stato negli anni colpito da calamità naturali, che hanno provocato danni alle infrastrutture e disagi alla popolazione, secondo lei le contromisure prese sono state sufficienti? Vi sono in atto da parte delle.amministrazioni locali progetti per poter mettere in sicurezza il territorio?
Purtroppo gli investimenti nella prevenzione non sono mai abbastanza e troppo spesso, anche quando si trovano i soldi, per colpa della burocrazia, molti lavori aspettano anni e anni per essere effettuati. In politica troppo spesso si aspetta l'emergenza per risolvere un problema, questo non è più accettabile. I fondi si trovano, vanno intercettati, il compito di in buona amministrazione è progettare e intercettare bandi, solo così si possono realizzare opere importanti. Ma non sempre il piccolo comune può far da solo, in valle del Serchio, c'è un grande problema di viabilità, da anni abbandonata, i comuni devono farsi sentire con Regione e Governo, per poter reperire risolse per la sicurezza e migliorare una situazione ormai diventata insostenibile.
I piccoli comuni montani come tutti quelli in Garfagnana, si trovano in difficoltà quando devono presentare progetti agli enti, per partecipare a gare pubbliche. Il personale è insufficiente e non riesce a seguire in prima persona i vari progetti. Lei come pensa che dovrebbero agire i numerosi comuni garfagnini?
Un problema che è esploso ancora di più ora con i soldi del PNRR. I piccoli comuni non sono in grado di presentare una progettazione così complessa, e la richiesta di professionisti costa in maniera importante sulle casse dell'ente. Purtroppo l'Italia non era pronta per questo fiume di soldi che rischiamo di non usare per mancanza di professionalità. Si parla molto dei professionisti che la Regione dovrebbe mettere in campo per aiutare i piccoli comuni, mi auguro che questo si trasformi in aiuto concreto per i piccoli comuni.
Tamagnini nel settore turistico ed enogastronomico, secondo lei, i comuni della nostra Valle, stanno facendo tutto il possibile o, a suo parere, bisogna attuare ulteriori strategie?
Si parla sempre di più di turismo senza però una strategia unica per la Garfagnana. Anche quest'anno migliaia di turisti sono arrivati nella nostra terra e come sempre succede si sono trovati soli. La Garfagnana deve capire che con il turismo e la cultura "si mangia". Il turismo è una delle nostre risorse più importanti e lo sarà sempre di più per il futuro. In Garfagnana manca un Marketing, la Garfagnana è un marchio conosciuto in tutto il mondo e noi non siamo in grado di farlo fruttare come si deve. In questi anni ci sono stati molti privati che con le loro risolse si sono fatti carico di questa mancanza, ma così non basta. La Garfagnana deve attuare una politica di Marketing fuori dai confini locali, e di pari passo all'accoglienza e il fare Unione deve essere una priorità.
Da politico di "lungo corso", con una grande esperienza, cosa ne pensa di questa campagna elettorale?
È una campagna elettorale anomala, fatta in poco tempo e in un periodo particolare. Nonostante questo abbiamo fatto quello che da sempre facciamo: stare tra la gente e ascoltare, credo che l'ascolto sia la miglior politica. Basta promesse, i cittadini sono stanchi delle solite promesse da campagna elettorale, serietà e concretezza. La nuova disposizione dei collegi elettorali e una legge elettorale complessa e spesso incomprensibile non aiuta, la politica deve essere vicino ai cittadini non allontanarla come sta succedendo negli ultimi anni.
Secondo lei vi è un vero pericolo di fascismo, se vince il centrodestra?
Questa è una stupidaggine che la sinistra ci ripropone in ogni campagna elettorale. Sono privi di argomenti e quindi attaccano l'avversario, un classico della sinistra nostrana.