Per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stato inaugurato il parco Artemisia, di fronte alla scuola di Ghivizzano.
La pittrice italiana del XVI secolo Artemisia Gentileschi, al quale è stato intitolato il parco, è stata scelta in quanto è stata la prima donna a far condannare il proprio stupratore. Violentata all'età di diciotto anni decise di portare la questione in tribunale e venne decisa una pena pecuniaria e cinque anni di carcere per il colpevole.
Nel parco sono stati piantati dodici cipressi, per ricordare le vittime di femminicidio nella provincia di Lucca dal 1998 ad oggi. Nomi di donne uccise in quanto tali, da uomini che non accettavano la loro indipendenza e la libertà di decidere della propria vita.
"In questo parco abbiamo voluto ricordate le 12 donne - ha spiegato Nadia Poli, presidente della commissione per le pari opportunità - che dal 1998 ad oggi sono state uccise nella provincia di Lucca. Per ognuna di loro è stato piantato un cipresso. Abbiamo scelto questa pianta perché, anche se molti la associano ai cimiteri, è in realtà un simbolo dell'immortalità. La memoria di queste vittime deve essere infatti immortale."
Per l'inaugurazione del parco sono intervenuti il sindaco di Ghivizzano Marco Remaschi, la presidentessa della commissione per le pari opportunità Nadia Poli e il membro della commissione Carmen Ballistreri, l'assessore Lara Baldacci e le rappresentanti del centro antiviolenza "Non ti scordar di te".
Presenti all'inaugurazione anche le classi seconde dell'istituto che hanno ascoltato con interesse e hanno portato per l'occasione un cartellone fatto da loro, donato poi al centro antiviolenza.
Un'occasione quella di stamattina molto importante in quanto, come ribadito più volte, è fondamentale parlare di questo argomento con le nuove generazioni.
"Per queste tematiche - ha affermato Baldacci - è fondamentale una sinergia tra le istituzioni, i centri antiviolenza e le scuole. È sopratutto in quest'ultime che dobbiamo fare prevenzione, dobbiamo partire dalla base. La violenza è stata un tabù per troppo tempo. Dobbiamo riconoscere che negli anni se ne è presa coscienza e se ne parla sempre di più ma non è mai abbastanza. È proprio perchè per noi la scuola deve essere al centro di queste iniziative che abbiamo scelto proprio questo luogo per il parco: deve essere un simbolo per mantenere viva la memoria e la consapevolezza."
Si è ripercorsa la storia della nascita del centro antiviolenza di Gallicano, creato dopo la morte di Vanessa Simonini il 7 dicembre 2009.
"È importante ricordarla - è intervenuta la vicepresidente del centro antiviolenza Valentina Folegnani - perchè ciò che le è accaduto ha scosso tutti profondamente. Anche in un territorio come il nostro, tranquillo e in cui si pensa non possano succedere certe cose, bisogna fare attenzione. Se succede qualcosa non dobbiamo mai girarci dall'altra parte ma bisogna intervenire. Da più di dieci anni siamo sul territorio e nel nostro centro ci sono operatrici formate. Il nostro obiettivo è quello di far capire alle donne che non sono sole e non devono sentirsi minimamente responsabili di ciò che subiscono. Vogliamo aiutarle a trovare una strada per uscire da queste situazioni."
Dopo l'incontro all'interno della scuola sono stati scelti due studenti, un ragazzo ed una ragazza, per scoprire l'insegna del parco. Anche le dodici targhe commemorative sono state applicate dai ragazzi della scuola.
