Riscatto della laurea: nuova legge propone 900 €/anno per andare in pensione prima

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Una proposta al Senato punta a ridurre drasticamente il costo del riscatto degli anni universitari per docenti e personale scolastico, e permettere il pensionamento anticipato a 60 anni.
Presentato il disegno di legge n. 1413 dalla senatrice Carmela Bucalo (FdI), che mira a rendere più accessibile il riscatto degli anni universitari per il personale del comparto istruzione e ricerca. L’idea è di passare da oltre 6.000 euro annuali a circa 900 euro, applicando un’aliquota agevolata del 5%. La proposta è al vaglio della Commissione Affari Sociali del Senato.
Cosa prevede la proposta e chi ne beneficia
Secondo il testo del ddl, il riscatto agevolato riguarderebbe docenti di ogni ordine, personale tecnico-amministrativo, ricercatori e personale scolastico, sia a tempo indeterminato che determinato, inclusi anche coloro che momentaneamente non sono occupati. L’obiettivo è riconoscere gli anni di formazione universitaria nei contributi previdenziali, così da aiutare chi vuole uscire — con requisiti contributivi soddisfatti — prima, senza penalità sull’assegno pensionistico.

Quanto si risparmia: numeri a confronto
Attualmente, riscattare un anno di studi universitari può costare in media ~6.076 €, cifra che per un percorso quinquennale si traduce in oltre 30.000 €. Con l’aliquota proposta del 5%, il costo scenderebbe a poco più di 900 €/anno, portando il totale per cinque anni universitari a circa 4.500 €, una differenza notevole che renderebbe il riscatto molto più accessibile.
Se approvata, la legge potrebbe anticipare l’età pensionabile per molti lavoratori del settore educativo e favorire il ricambio generazionale. Resta da vedere come verrà disciplinato il requisito contributivo minimo, l’impatto sui conti previdenziali e le modalità operative per aderire alla nuova misura.