San Rossore, bagno fatale per una donna di 70 anni: salvati in tre, lei non ce l’ha fatta

Profondo mare -lagazzettadelserchio.it -Fonte: StockAdobe
Una brutta tragedia, lo scorso 16 luglio, ha coinvolto quattro turisti in mare, al largo della spiaggia Buca del Duca.
Il mare, a volte, non lascia scampo. Nel pomeriggio del 16 luglio, al largo della spiaggia Buca del Duca, nella zona del Gombo, all’interno del Parco di San Rossore, una donna di 70 anni ha perso la vita durante un bagno che avrebbe dovuto essere soltanto un momento di svago.
Erano circa le 17 quando la giornata tranquilla si è trasformata in tragedia. Quattro persone, due più giovani e due anziane, stavano facendo il bagno.
Sembrava tutto sotto controllo, fino a quando la corrente ha cominciato a spingerli al largo. Per madre e figlia, le più giovani del gruppo, è intervenuto prontamente il bagnino di zona, riuscendo a riportarle a riva.
Per la coppia più anziana, invece, la situazione si è fatta subito più complicata. Prima ancora che arrivassero i mezzi della Guardia Costiera, un pescatore sportivo che si trovava in zona con il proprio barchino ha avvistato l’uomo, 73 anni, riuscendo a issarlo a bordo.
Il dramma della turista settantenne
Costui era sì confuso, ma comunque vivo. L’intervento per la donna, invece, si è rivelato drammaticamente più difficile. Era già in gravi condizioni quando è stata raggiunta. La Guardia Costiera di Livorno, sopraggiunta nel frattempo, ha prelevato la donna e l’ha trasportata d’urgenza verso il porticciolo di Marina di Pisa, dove i sanitari del 118 l’attendevano per tentare il possibile.
Le manovre di rianimazione sono proseguite durante il tragitto, ma ogni sforzo si è rivelato vano. Non c’è stato nulla da fare. Secondo le prime ricostruzioni, la corrente potrebbe averla trascinata troppo lontano dalla riva, facendole bere acqua o forze provocandole un malore.

Le correnti: un pericolo serio per tutti
Le autorità competenti sono intervenute per i rilievi del caso e, al termine degli accertamenti, la salma è stata restituita ai familiari.
La Capitaneria di Porto, dopo il tragico epilogo, ha rinnovato l’invito alla prudenza in mare, soprattutto in aree in cui le correnti possono rappresentare un pericolo serio anche per i nuotatori più esperti.