Vacanze a secco: PAGHI per il mare ma trovi solo DIVIETI e INQUINAMENTO | Addio tuffi in questa zona

Divieto balneazione

Divieto balneazione - Fonte Pexels - LaGazzettadelserchio.it

Niente più tuffi e bagno in questa zona, il divieto è ufficiale. Bagnanti e turisti disperati

Le vacanze estive, da sempre sono considerate un periodo di relax tra lunghe giornate al mare e bagni rigeneranti.

Eppure, tutto questo sta diventando un’illusione costosa. Nonostante tantissime persone prenotino in anticipo i loro soggiorni, si ritrovano spesso davanti ad una realtà ben diversa come i divieti di balneazione.

Il fenomeno non è più un caso isolato ma avviene sempre più di frequente. Molte località marine,  soprattutto nel periodo clou dell’estate, sono costrette a fissare bandiere rosse.

La cosa peggiore è che nessuno avvisa i visitatori fino al loro arrivo. E spesso, tra regolamenti complicati e responsabilità sfuggenti, ottenere un rimborso è un’impresa impossibile.

Il clima non aiuta: estati da record e fughe disperate

A peggiorare la situazione si aggiunge il cambiamento climatico. Le estati italiane stanno diventando sempre più invivibili, con picchi di calore estremo che durano settimane e trasformano le località turistiche in forni a cielo aperto. Le ondate di calore sono ormai la norma, non più l’eccezione.

Chi può permetterselo fugge all’estero, cercando mete più fresche o meglio attrezzate. Chi resta, cerca rifugi alternativi: borghi in collina, piccoli paesi d’altura, zone di mezza quota dove la temperatura è più tollerabile e l’aria un po’ più pulita. Il concetto di vacanza si sta trasformando, non più solo spiagge affollate e ombrelloni in fila, ma luoghi meno battuti dove almeno si riesce a respirare.

Divieto balneazione
Divieto balneazione – Fonte Pexels – LaGazzettadelserchio.it

Allarme balneazione: ecco le zone interessate

A lanciare un allarme concreto è lo stato delle acque nella regione Lazio, dove alcuni punti di mare e lago non sono più idonei alla balneazione. I dati, raccolti in prossimità di foci, canali e fossi, parlano chiaro. Le zone in cui l’inquinamento è più elevato sono preoccupanti non solo per chi ci vive, ma anche per chi ha prenotato una vacanza in quelle aree. Nel dettaglio, Bolsena, lungo viale Luigi Cadorna; Monte San Biagio, nel Canale San Vito; Sabaudia, nel Canale su via Orsolini Cencelli.

La Regione ha già previsto divieti di balneazione per questi tratti, ma le segnalazioni di altri punti sospetti non mancano. I controlli proseguiranno tutta l’estate, ma intanto la frustrazione dei cittadini cresce. Perché se paghi per il mare, vuoi il mare. Non un divieto, non una transenna, non una multa. Ma al momento, il mare pulito nel Lazio sembra essere solo un ricordo. Il problema non riguarda solo la qualità delle vacanze, ma anche la salute pubblica e l’immagine delle località coinvolte. Chi vive in queste zone si trova circondato da acque che una volta rappresentavano una risorsa e oggi sono una minaccia. E chi ha prenotato una vacanza in quelle aree, magari con largo anticipo, scopre solo all’arrivo che il tanto desiderato tuffo non potrà farlo.