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Scritto da Redazione
Bagni di Lucca
26 Febbraio 2024

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Il progetto ci è stato portato e presentato all’unione dei comuni dal comune di Bagni di Lucca”: l’ha confessato il sindaco di Barga Caterina Campani, ospite nella serata di venerdì sera di una trasmissione televisiva sul canale Noi TV, riferendosi al controverso progetto di costruzione della strada in prossimità della riserva naturale dell’Orrido di Botri (questo il link del video: https://www.facebook.com/share/v/KAouCiZPDNWfGCU6/).

10 mesi ci sono voluti perché la verità emergesse in tutta la sua gravità- osserva con amarezza il Comitato per la tutela della Val di Lima e Val Fegana, che esclude la possibilità che Campani non abbia detto la verità, non avendo questa alcun motivo e interesse a fare una tale dichiarazione se non la volontà di riportare i fatti come avvenuti- Mesi in cui, imperterriti, il sindaco e gli assessori direttamente coinvolti hanno continuato a raccontare menzogne, scaricando la responsabilità su altre figure o nascondendosi dietro l’impossibilità di fare qualcosa per impedire lo scempio che stava e ancora sta avvenendo”.

Adesso risulta tuttavia evidente la responsabilità, prima e fondamentale, dell’amministrazione comunale di Bagni di Lucca; in particolare, il comitato afferma di ritenere che la volontà della costruzione della strada, “che arrogantemente ha calpestato e distrutto un sentiero storico simbolo della tradizione, storia e cultura dei cittadini di Bagni di Lucca”, sia partita dagli uffici lavori pubblici e problemi della montagna, dalla figura del loro incaricato e responsabile, l’assessore (nonché vicesindaco) Sebastiano Pacini.

È inaccettabile che un esponente di così alto incarico della nostra amministrazione violi proprio ciò per cui è stato votato ed eletto, cioè difendere, salvaguardare e valorizzare il territorio comunale- prosegue la nota emessa dal comitato- Dimostrazione in più del suo non tollerabile operato è il completo disinteresse riguardo le opinioni della cittadinanza, mai ammettendo la paternità della scellerata scelta e decisione di attuare un'opera contro gli stessi interessi dei cittadini”.

Sotto accusa anche l’assessore all'ambiente ed energie rinnovabili e alla sentieristica Priscilla Valentino, che a detta del comitato avrebbe dovuto vigilare sull’operato dell’amministrazione di cui fa parte e, riconosciutolo come incompatibile con il suo ruolo e suoi doveri, prenderne decisamente e definitivamente le distanze, e inoltre il sindaco di Bagni di Lucca Paolo Michelini.

Quest’ultimo per 10 mesi ha permesso che la verità e i giusti pareri del volenteroso comitato che si è sostituito, suo malgrado, alle sue inadempienze fossero infangati e non considerati, nei fatti appoggiando l'operato di chi stava ferendo a morte un ecosistema che è simbolo di biodiversità, unicità naturalistica di tutta la regione Toscana e riconosciuta in ambito nazionale, nonché patrimonio inestimabile del territorio che amministra”.

Per 10 mesi tutti questi attori hanno continuato, offendendo l'intelligenza di tutti, sicuri dall'alto della loro inscalfibilità, nel loro intento ora smascherato di costruire una strada inutile, sperpero di denaro pubblico ma soprattutto simbolo della speculazione, in un'area di proprietà del demanio regionale che andrebbe gestita non a fini di lucro, nello spregio del valore e del capitale economico, culturale ed ambientale del comune di Bagni di Lucca, supponiamo per soli fini di opportunità elettorale”, prosegue ancora la nota.

Il comitato si augura che possiamo lasciarci alle spalle quella che definisce come una sconfitta di tutta la popolazione, “sopraffatta dall'inettitudine di attori provvisti solo di uno smisurato ego”, ribadendo peraltro di non avere finalità e valenza politica, ma di essere semplicemente amanti del territorio.

Lo difenderemo a costo di noi stessi, cosa che non siamo certi che i banali attori di questa storia farebbero o abbiano mai fatto; amiamo i faggi abbattuti, la terra volgarmente scavata, la montagna violentata, la verità” è la conclusione della nota.

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