Lavoro, sei lento e ti licenziano? Attento, ora il tuo capo finisce in TRIBUNALE | La nuova Legge non perdona

Se ti licenziano finiscono in tribunale

Se ti licenziano finiscono in tribunale (Fonte: Canva) - www.lagazzettadelserchio.it

Come mai se sei lento sul lavoro e ti licenziano a finire il tribunale sarà il tuo datore di lavoro? Vediamo insieme cos’ha deciso la Cassazione.

La maggior parte dei cittadini è obbligata a cercare lavoro, essendo l’unica maniera per poter sopravvivere. Infatti grazie al lavoro si ottiene lo stipendio, grazie al quale si potranno pagare le bollette, acquistare una casa, un’auto e così via.

Anche se si trova il lavoro dei propri sogni, quello per cui abbiamo tanto studiato per ottenerlo, se i cittadini avessero scelta, probabilmente preferirebbero passare le loro giornate in spiaggia, venendo comunque retribuiti.

Ovviamente questo sogno utopico sappiamo benissimo che è disponibile soltanto per una piccola categoria di persone, ovvero la categoria dei ricchi e dei nobili. Per questo motivo, tutti gli altri, cercano di trovare un lavoro che possa dargli soddisfazioni personali o almeno uno stipendio decoroso, nella maggior parte dei casi.

Ma cosa succede se ti licenziano per via della lentezza con cui svolgi il lavoro? E come mai il titolare potrebbe finire in tribunale? Facciamo chiarezza.

Lo stress da lavoro

Non sempre si ha la fortuna di poter scegliere un lavoro che piace, motivo per cui, molti dipendenti finiscono per accettare mansioni che a lungo andare potrebbero portarli al classico fenomeno del burnout, cioè quella condizione di esaurimento emotivo, mentale e fisico, causato da uno stress prolungato nel contesto lavorativo. Non parliamo di una semplice situazione di stanchezza, ma di un logoramento profondo che compromette l’equilibrio di una persona e il proprio benessere generale.

Fra le cause più comuni ci sono: carichi di lavoro troppo eccessivi, ritmi insostenibili, conflitti sul posto di lavoro e mancanza dei giusti riconoscimenti da parte del titolare. Tra i sintomi più comuni del burnout, fenomeno purtroppo sempre di più in aumento, ci sono: affaticamento cronico, irritabilità, distacco emotivo, difficoltà di concentrazione, calo della produttività, assenza di motivazione e così via.

Sempre più lavoratori soffrono di burnout
Sempre più lavoratori soffrono di burnout (Fonte: Canva) – www.lagazzettadelserchio.it

La decisione della Cassazione

Come mai quindi se si è troppo lenti sul lavoro e si viene licenziati, il titolare potrebbe finire in tribunale? Ebbene, come vi abbiamo indicato nel paragrafo precedente, la scarsa produttività e la difficoltà di concentrazione sono due sintomi comuni nel caso di burnout, per questo motivo, il titolare è responsabile del benessere psicologico dei propri dipendenti.

Il caso riportato da financecue.it, ha aperto un profondo dibattito, in quanto un datore di lavoro sarebbe stato ritenuto responsabile della tensione che si è venuta a creare tra una dirigente e la lavoratrice, in quanto secondo la Cassazione avrebbe dovuto ristabilire l’equilibrio in modo da riportare un clima sereno sul luogo di lavoro. Come ha poi ricordato, in base all’art.2087 c.c.: “il datore è responsabile se tollera, anche solo per negligenza, un ambiente lavorativo lesivo, del benessere dei dipendenti, a prescindere dall’intento vessatorio…” e come prosegue l’articolo, i datori di lavoro dovrebbero quindi tutelare maggiormente i dipendenti più fragili.