Laurea, questa vale meno della terza media e ti condanna alla disoccupazione | Sei in tempo per cambiare

La laurea criticata

La laurea criticata (Fonte: Canva) - www.lagazzettadelserchio.it

Ecco qual è la laurea che è stata considerata la meno produttiva per quanto riguarda il mercato del lavoro.

Il concetto di “studiare” ha da sempre aperto un grande dibattito in rete. Visto che c’è chi sostiene che non serve, chi non farebbe altro, chi invece cerca di studiare solo quello che piace per riuscire a trovare il lavoro dei sogni e chi studia dove sa che potrebbe avere più sbocchi lavorativi.

Alla fine tutti quanti hanno la possibilità di intraprendere il proprio percorso. In quanto il destino di nessuno è stato scritto e come diceva Doc in Ritorno al Futuro, sta a noi crearcelo buono (in base a quello che vogliamo).

Perfino nel film, I Guardiani del Destino, si capisce perfettamente che, nonostante il progetto iniziale per i protagonisti era differente, alla fine è stata la loro tenacia a farli arrivare dove volevano, in quanto alla fine potrebbe essere anche meglio. Lo cantava anche Tiziano Ferro infatti: “E forse non sarà come credevi, Perché sarà anche meglio di ciò che speravi”.

Per questo prima di rivelarvi qual è la laurea per cui si trova meno lavoro dopo la fine del percorso di studio, secondo le statistiche, bisogna fare un discorso differente.

Come scegliere la laurea migliore

Partiamo dal presupposto che ognuno è libero di scegliere il proprio percorso liberamente dopo la scuola dell’obbligo, in quanto il lavoro, finché è legale, è dignitoso sempre a prescindere dal titolo. Detto ciò, c’è chi il diploma non vuole prenderlo e andare subito a lavorare (e poi magari lo prende da adulto). Chi invece sceglie una scuola professionale, chi finisce la scuola superiore e poi inizia a mandare curriculum alle varie agenzie per il lavoro e chi invece si iscrive all’Università.

Questo ultimo gruppo di studenti, si divide in tre categorie principali. Chi sceglie l’indirizzo in base alla propria passione, chi invece lo cerca esclusivamente basandosi sui numeri, per la probabilità maggiore di trovare lavoro e chi cerca una via di mezzo tra le due fazioni. A prescindere da quello che scegliete, che non c’è niente di sbagliato in nessuna di queste, quando si ha la possibilità e la voglia di studiare, non è mai tempo perso. Visto che il voler sapere, non è mai qualcosa di cui vergognarsi. Quindi, nel paragrafo successivo vi diremo qual è l’indirizzo di laurea che restituisce una percentuale inferiore di occupati in quel medesimo settore, in modo che possiate avere un quadro completo.

La facoltà che offre meno sbocchi lavorativi
La facoltà che offre meno sbocchi lavorativi (Fonte: Canva) – www.lagazzettadelserchio.it

La laurea che dà meno sbocchi lavorativi

Ecco qual è la laurea che secondo quanto riportato da financecue.it, in merito a un recente rapporto pubblicato da AlmaLaurea, rilascerebbe meno possibilità di tutte di trovare lavoro in futuro in quello stesso campo. L’indirizzo meno quotato nel mercato di lavoro riguarda la facoltà di Arti e Scienze Teatrali, con il 33,3% di tasso di disoccupazione. Motivo per cui i laureati in questo settore si ritrovano spesso a intraprendere ruoli completamente diversi da quelli per cui hanno studiato.

C’è da dire che oggi giorno con i social si può fare praticamente di tutto. Motivo per cui, nulla vi vieta di lavorare in un altro settore e aprire un canale dove potrete portare avanti la vostra passione. Oltre a questo indirizzo, il 19% dei laureati nel comparto letterario-umanistico, non esercita in ambiti correlati. Infine, la laurea in Design e Moda e Archeologia e Antropologia, mostrano una concorrenza quasi spietata. Motivo per cui è difficile trovare impiego in questi settori. Da qui in poi la scelta sarà vostra.