Precari festeggiano: Naspi e posto fisso insieme senza restituire un euro | Per l’INPS sono dolori

Martellino legge

Martellino legge (Pexels) - Lagazzettadelserchio.it

È un momento di enorme gioia per i precari. Da adesso potranno avere sia la Naspi che il posto fisso senza dover restituire nulla. 

È un momento di gioia per chi vive da anni nell’incertezza, perchè da oggi si apre la possibilità di ottenere un doppio beneficio nello stesso momento.

Da adesso è infatti possibile avere sia la stabilizzazione del posto di lavoro, che il mantenimento dell’indennità di disoccupazione, la cosiddetta Naspi.

A confermarlo è una sentenza della Corte di Cassazione, che segna un enorme punto a favore dei diritti dei lavoratori.

Si risolve quindi un’incertezza che per molto tempo ha scoraggiato le azioni legali. I lavoratori possono ora agire in giudizio con maggiore serenità. Ma ecco cos’è successo.

Un punto di svolta per i precari

Proprio le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno sciolto il nodo sulla questione e nello specifico nel momento in cui l’INPS ha preteso la restituzione della Naspi di un lavoratore che, dopo averla ricevuta, aveva ottenuto dal giudice la trasformazione del suo contratto a termine in un rapporto a tempo indeterminato, con effetto retroattivo.

Per l’INPS, quella “finzione giuridica” cancellava lo stato di disoccupazione, rendendo indebito il sussidio. La Suprema Corte ha però bocciato quest’interpretazione, affermando che non si può cancellare con un atto giuridico una situazione reale di disoccupazione in cui il lavoratore si è trovato, senza stipendio e senza contributi.

Legge Martellino
Legge Martellino legge (Pexels) – Lagazzettadelserchio.it

Le conclusioni della Cassazione

Con questa sentenza, i lavoratori precari possono ora agire in giudizio con maggiore serenità per ottenere la stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro, sapendo di non dover restituire le somme già percepite e vedendo finalmente riconosciuta la tutela del proprio effettivo stato di bisogno.

La sentenza ha infatti stabilito un principio fondamentale. Cioè che, come spiega “Brocardi.it”, la Naspi e il risarcimento per la precarizzazione illegittima sono due cose distinte, che hanno scopi diversi che non si escludono a vicenda. La Naspi infatti serve a garantire un sostegno economico durante un periodo di bisogno effettivo, mentre il risarcimento paga il danno subito per illegittima precarietà. Possono quindi esserci entrambe.