Da oggi niente più anticipo TFR | Ora lo tiene l’INPS come ostaggio fino alla pensione, scatta la rivolta in Italia

Addio al TFR anticipato

Addio al TFR anticipato (Fonte: Canva e Facebook) - www.lagazzettadelserchio.it

Cosa vuol dire che non si potrà più richiedere l’anticipo TFR e che resterà nelle “mani” dell’INPS, fino alla pensione?

I dipendenti pubblici e privati, nel corso della loro carriera lavorativa, maturano una somma di denaro, esterna allo stipendio che viene accantonata mese per mese e che gli verrà corrisposta al termine del suo rapporto di lavoro, per consentirgli di integrare la somma alla pensione che riceverà.

I cittadini a tal proposito, in base a determinate condizioni, possono decidere se accantonare il Trattamento di Fine Rapporto direttamente in azienda o investendolo in un fondo esterno. Oltre a essere una sicurezza per il futuro, almeno fino a oggi, il dipendente poteva richiedere un anticipo di questa somma per motivi validi, quali l’acquisto di una casa o per spese mediche.

Le cose però starebbero per cambiare, visto che il TFR non solo lo gestirà l’INPS, ma il lavoratore non potrà più chiedere anticipi, in quanto sarà versato soltanto al momento della pensione. Vediamo insieme questa nuova direttiva.

Il problema dell’innalzamento dell’età dei cittadini

Come possiamo leggere su brocardi.it, la popolazione italiana è sempre più anziana, portando il sistema previdenziale a essere sempre più sotto pressione. Dai dati riportati, quest’anno la spesa previdenziale potrebbe superare i 289 miliardi di euro, pari al 15,3% del Pil.

Inoltre, secondo le proiezioni demografiche, se la situazione dovesse restare come quella attuale, entro il 2050, oltre un terzo dei cittadini avrà più di 65 anni, arrivando poi al 2070, secondo l’Eurostat, con una popolazione anziana che supererebbe il 65%, ben oltre la media europea registrata che si aggirerebbe attorno al 59,1%. Questi dati allarmanti necessitano quindi di riflessioni abbastanza urgenti sulle modalità di finanziamento delle pensioni pubbliche.

TFR bloccato fino al pensionamento
TFR bloccato fino al pensionamento (Fonte: Canva) – www.lagazzettadelserchio.it

La modifica del TFR

Dopo aver letto le informazioni rilasciate nel paragrafo precedente, cosa vuol dire che il TFR sarà gestito dall’INPS e il lavoratore non potrà più richiedere anticipi, fino al momento della pensione? Come leggiamo da brocardi.it, per cercare di contrastare questo futuro catastrofico a livello previdenziale, sembrerebbe che una nuova ipotesi potrebbe presto diventare una certezza. Il TFR maturato dai lavoratori resterebbe nelle casse dell’INPS, come prevede l’idea sostenuta dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, in modo da utilizzarlo per rafforzare la previdenza pubblica, evitando così di attivare nuovi prelievi fiscali o tagli.

Questi fondi sarebbero così investiti per generare delle rendite, che in fase di pensionamento, dovrebbe favorire anche l’uscita anticipata dal lavoro o comunque integrare l’assegno pensionistico. Ovviamente il TFR sarebbe sempre di proprietà del lavoratore e nessuno glielo porterà via, semplicemente questo fondo resterebbe vincolato fino al giorno della pensione e quindi il lavoratore non potrebbe più chiedere anticipi durante la propria carriera lavorativa. Attendiamo quindi di capire come si evolveranno i fatti in questo particolare contesto.