Se il 2020/2021 era stata la stagione della pandemia, la stagione 2021/2022 è divenuta quella del caro – materie, caro – energia, e così via. Un fenomeno che neppure gli esperti di economia e finanza si spiegano completamente con gli effetti del post – covid e dei venti di guerra mondiali. Si parla piuttosto di bolla speculativa di dimensioni internazionali che ha colpito alla fonte ogni tipo di produzione, partendo dalle materie prime.
Così si spiega l’aumento incontrollato del costo dell’energia, che ha portato ad un’autentica mazzata su imprese e famiglie, salassate da veri e propri raddoppi nel costo delle bollette. Dopo un’estate caldissima, con temperature record, la stagione fredda si avvicina e torna lo spauracchio energia: la politica, finora, ha fatto poco o niente per porre rimedio al problema e, sicuramente, sarà un inverno molto costoso … per chi vorrà riscaldarsi!
Tra le fonti energetiche che hanno registrato un autentico boom negli ultimi anni c’è sicuramente il pellet: anche nella nostra zona sono tantissime le famiglie che si sono affidate, negli ultimi 7/8 anni a caldaie e stufe a pellet, da affiancare magari al riscaldamento a legna. Il 2022 sta segnando una svolta, in negativo, per questo combustibile. Il prezzo al sacco (15 kg) ha subito un’incredibile impennata verso l’alto, con aumento di oltre il 100%. Un prezzo talmente alto che i rivenditori, in taluni casi, hanno preferito rinunciare a vendere il pellet, dato che la domanda è scesa inevitabilmente. Un rapido sondaggio tra alcuni dei rivenditori della Valle del Serchio è sufficiente per tracciare un quadro desolante, diametralmente opposto a quello di un anno fa.
Come accennato, non è più facile trovare il pellet in commercio. Va a vuoto il primo tentativo da Barsanti a Diecimo: “Non vendiamo più il pellet, i prezzi della materia sono aumentati a dismisura e, dato che il nostro margine è minimo, non possiamo contare sui volumi degli scorsi anni. Abbiamo preferito non fare magazzino e rinunciare a venderlo”.
Sulla stessa linea l’agraria La Zecca di Guarascio che, per il momento, non vende il pellet, visti i prezzi di acquisto. Ma quanto costa quindi? Lo scopriamo a Chifenti, da Alberigi Store, dove troviamo finalmente il pellet. Il prezzo? Oltre i 10 euro, quando lo scorso anno potevi trovarlo a meno di 5 euro. “Lo abbiamo fatto più che altro per i nostri clienti storici e perché abbiamo iniziato a fare il pre-stagionale a primavera, ma la situazione è completamente cambiata. Così, chi prima acquistava 4 o 5 pancali di materiale, oggi ne prende uno, ci sono tante persone, inoltre, che giustamente hanno deciso di cambiare combustibile o affidarsi alla legna. Per quest’anno è così. A rimetterci siamo tutti, sia le famiglie che noi rivenditori”.
Anche in Garfagnana non cambia la situazione, a Castelnuovo di Garfagnana troviamo i sacchi di pellet a 10 euro circa; inoltre, mentre lo scorso anno si trovavano diversi tipi di pellet, anche 7 o 8 differenti, oggi i rivenditori si affidano ad un paio di tipi, alla luce della bassa richiesta”.